venerdì 6 febbraio 2009

Ah che nostalgia!

Ah, che nostalgia! Penso sempre più spesso a quando ero giovane ed entusiasta! Quando dopo una durissima settimana di scuola arrivava finalmente la mia boccata d’aria: il sabato pomeriggio e le prove del coro! Era così divertente! Un’ora di buona compagnia, risate, qualche canzone a volte vecchia e altre volte da imparare senza tante pretese...era davvero bello...quasi fondamentale per sopravvivere! C’erano cose grandiose nelle nostre fondamenta! In primis “il gruppo”, priorità assoluta al gruppo, la cosa più importante era stare assieme e non è cosa da poco! E poi la nostra semplicità, ci si trovava, si cantava e al prossimo sabato! Niente prove, riprove, straprove, riunioni, pippe mentali di varie forme e dimensioni, organizzazione imprenditoriale... si cantava per il piacere di cantare assieme...punto. Quanto era divertente! Nel senso stretto della parola... “divertimento = tutto ciò che serve a rallegrare, a distrarre, distogliendo momentaneamente da fatiche o da preoccupazioni”. Non basta quindi una mezza risata di tanto in tanto perché sia divertente! Sempre più spesso ho la sensazione che quell’effetto verissimo di momentanea distrazione da fatiche e/o preoccupazioni stia svanendo e si stia trasformando in un’aggiunta nelle nostre vite di fatiche (prove lunghe, fitte e pesanti soprattutto nel pre-Natale ma anche in altre occasioni) e di preoccupazioni (la spensieratezza di “cantare e punto” ormai se ne è andata e il voler/dover fare bella figura ad ogni costo sembra debba sempre prevalere)... Il “che bello ci sono le prove” è sempre più sostituito da “andiamo e speriamo che finiscano presto...” e non è esattamente la stessa cosa...
Oggi ripensavo al famoso test di fine/inizio anno sul cosa vogliamo diventare: coro serio, coro che si diverte o coro serio che si diverte. Sembra che l’unanimità abbia votato c) ma temo che sia un po’ come volere la pace assoluta nel mondo: irrealizzabile! Ci proviamo ormai da 7 anni, da quando un coro che si divertiva ha iniziato a provare a diventare anche un coro serio preparando concerti, e immancabilmente ogni anno...falliamo! E’ matematico: quando aumenta la pressione per “fare bella figura” (non urlare, non calare, non crescere, andare a tempo, attenti alle pronunce, non saltare, più piano, più forte, ecc ...) aumenta la fatica, aumenta la preoccupazione, aumenta il nervosismo e diminuisce l’entusiasmo... e quindi, come dizionario vuole, se ne va il divertimento! Non si apprezza più l’essere in gruppo, quella bella genuinità di un tempo se ne va, due risate iniziano ad essere di troppo e fanno perdere tempo...
Io sono sempre la prima a dire che è buona cosa fare bella figura, o meglio, non farla brutta, ma mi fa molto male doverla sempre più spesso fare a scapito del resto con il rischio che un divertimento diventi un secondo lavoro non retribuito... Credo davvero serva mettere in equilibrio la bilancia divertimento/“cantar bene” prima che si capovolga troppo o continui ad avere sbalzi... Ma forse tutto questo è solo una mia percezione, forse sono io che non sono stata in grado in questi anni di far crescere e mutare le mie aspettative personali a pari passo con quelle del coro...
Sabato, come almeno si spera, arriveranno delle ragazze nuove e l’unica cosa che io vorrei tanto augurare loro è quella che possano trovare tutto ciò che io ero riuscita a trovare 17 anni fa e che tanto mi è servito per affrontare anni davvero duri e devastanti...
Con affetto
Federica